MàS
il sacrificio della montagna
-The Sacrifice of the Mountain-
a documentary film by Giorgio Affanni
La Natura, addormentata nella stasi invernale, deve essere risvegliata
dagli uomini attraverso il sacrificio di un albero che viene abbattuto,
scorticato, trasportato in cima ad un picco montano e, infine, arso.
La Natura viene scossa dal dolore e dallo sgomento provati
dall'albero in modo che si risvegli, l'inverno finisca,
le piante possano dare i loro frutti e il ciclo
vitale possa proseguire.
dagli uomini attraverso il sacrificio di un albero che viene abbattuto,
scorticato, trasportato in cima ad un picco montano e, infine, arso.
La Natura viene scossa dal dolore e dallo sgomento provati
dall'albero in modo che si risvegli, l'inverno finisca,
le piante possano dare i loro frutti e il ciclo
vitale possa proseguire.
Nature, asleep in winter's stasis, must be awakened by men through the sacrifice
of a tree that is cut down, flayed, transported with bare hands on top
of a mountain peak and, finally, burned.
The pain and dismay felt by the tree shakes and awakens
Nature marking the end of winter, the arrival of the
first fruits and the continuation of the life cycle.
of a tree that is cut down, flayed, transported with bare hands on top
of a mountain peak and, finally, burned.
The pain and dismay felt by the tree shakes and awakens
Nature marking the end of winter, the arrival of the
first fruits and the continuation of the life cycle.
best film at Premio Renato Appi
first prize at Orobie Film Festival
first prize at Orobie Film Festival
CONTESTO
Il 1° di maggio è una delle più importanti date del calendario popolare europeo e vede lo svolgersi di una serie di cerimonie tradizionali legate al taglio di alberi verdi, alla loro processione nei villaggi e in luoghi impervi dove, infine, vengono solitamente arsi. Lo scopo di tali rituali è legato al ruolo vivificante svolto dagli spiriti racchiusi negli alberi e al loro legame con la madre Natura; l'intenzione delle cerimonie è quella di portare al paese le benedizioni degli spiriti arborei e di segnare il passaggio dalla stagione invernale a quella estiva, portatrice di messi e frutti.
Tali tradizioni, di lontane origini animiste pagane sono sopravvissute in epoca medioevale ai tentativi delle chiesa cattolica di cancellarle, ma stanno lentamente scomparendo, vittime della dimenticanza e della modernità. Scopo del documentarista è di conservare e diffondere, attraverso il mezzo cinematografico, il senso profondo di questi rituali e il patrimonio culturale immateriale delle popolazioni che ancora li attuano.
Il rituale del Mas attuato a Ponte Nossa, nel Bergamasco, conserva i caratteri primordiali della cerimonia, che si scandisce lungo tre momenti a distanza di alcune settimane l'uno dall'altro, ed è un patrimonio culturale della valle Seriana che deve essere salvato.
Il 1° di maggio è una delle più importanti date del calendario popolare europeo e vede lo svolgersi di una serie di cerimonie tradizionali legate al taglio di alberi verdi, alla loro processione nei villaggi e in luoghi impervi dove, infine, vengono solitamente arsi. Lo scopo di tali rituali è legato al ruolo vivificante svolto dagli spiriti racchiusi negli alberi e al loro legame con la madre Natura; l'intenzione delle cerimonie è quella di portare al paese le benedizioni degli spiriti arborei e di segnare il passaggio dalla stagione invernale a quella estiva, portatrice di messi e frutti.
Tali tradizioni, di lontane origini animiste pagane sono sopravvissute in epoca medioevale ai tentativi delle chiesa cattolica di cancellarle, ma stanno lentamente scomparendo, vittime della dimenticanza e della modernità. Scopo del documentarista è di conservare e diffondere, attraverso il mezzo cinematografico, il senso profondo di questi rituali e il patrimonio culturale immateriale delle popolazioni che ancora li attuano.
Il rituale del Mas attuato a Ponte Nossa, nel Bergamasco, conserva i caratteri primordiali della cerimonia, che si scandisce lungo tre momenti a distanza di alcune settimane l'uno dall'altro, ed è un patrimonio culturale della valle Seriana che deve essere salvato.
SINOSSI
Il cortometraggio documentario racconta simbolicamente il passaggio dall'inverno alla bella stagione.
La Natura, addormentata nella stasi invernale, deve essere risvegliata dagli uomini attraverso il sacrificio di un albero che viene abbattuto, scorticato, trasportato in cima ad un picco montano e, infine, arso. La Natura viene scossa dal dolore e dallo sgomento provati dall'albero in modo che si risvegli, l'inverno finisca, le piante possano dare i loro frutti e il ciclo vitale prossa proseguire.
Protagonisti.
L'Albero - sacrificato per il bene comune è inconsapevole del suo destino e prova dolore per essere abbattuto e portato via dalla sua terra; urla di dolore per essere stato abbandonato dalla Natura, sua madre, ma alla fine accetta il suo ruolo salvifico con dignità.
La Natura - viene rappresentata in tutte le sue forme, minerali, vegetali e animali. Soffre per il sacrificio dell'Albero ma è conscia che l'atto fa parte del ciclo vitale, consola il suo figlio e lo accompagna nel suo calvario.
Gli Uomini - all'apparenza alieni alla natura e violenti sia nei confronti dell'Albero che della Natura, in realtà strumenti da lei designati per risvegliarla a primavera.
Il cortometraggio documentario racconta simbolicamente il passaggio dall'inverno alla bella stagione.
La Natura, addormentata nella stasi invernale, deve essere risvegliata dagli uomini attraverso il sacrificio di un albero che viene abbattuto, scorticato, trasportato in cima ad un picco montano e, infine, arso. La Natura viene scossa dal dolore e dallo sgomento provati dall'albero in modo che si risvegli, l'inverno finisca, le piante possano dare i loro frutti e il ciclo vitale prossa proseguire.
Protagonisti.
L'Albero - sacrificato per il bene comune è inconsapevole del suo destino e prova dolore per essere abbattuto e portato via dalla sua terra; urla di dolore per essere stato abbandonato dalla Natura, sua madre, ma alla fine accetta il suo ruolo salvifico con dignità.
La Natura - viene rappresentata in tutte le sue forme, minerali, vegetali e animali. Soffre per il sacrificio dell'Albero ma è conscia che l'atto fa parte del ciclo vitale, consola il suo figlio e lo accompagna nel suo calvario.
Gli Uomini - all'apparenza alieni alla natura e violenti sia nei confronti dell'Albero che della Natura, in realtà strumenti da lei designati per risvegliarla a primavera.
NOTE DI REGIA
Gli Uomini saranno rappresentati nel loro lato animale, come parte della natura, evitando l'uso delle inquadrature classiche che la grammatica del cinema utilizza per raffigurare l'umano, ma ricercando inquadrature “sbagliate” utili a rappresentarli nella loro natura di esseri gregari e di massa, quindi con inquadrature molto strette o con campi larghi che mostrino la lunga fila di uomini in silhouette.
L'albero, al contrario, sarà umanizzato e reso protagonista del film con inquadrature regolari, simmetriche, che gli conferiscano maestosità e dignità.
I suoni saranno utilizzati in due modi particolari.
Il piano di ascolto oscillerà tra il sentire epidermico dell'Albero, con suoni offuscati e lavorati in modo da far sentire gli eventi attraverso le “orecchie” dell'Albero, e quello della Natura, per gli eventi esterni.
Gli eventi che coinvolgono direttamente l'albero saranno in fase, al contrario quelli esterni, come le parole umane, saranno leggermente fuori fase, ad indicare la differenza di linguaggio tra gli uomini e l'albero.
La colonna sonora sarà eseguita con due voci di flauto in sol.
La prima voce è quella dell'Albero, che in musica racconta lo sbigottimento, il dolore, la paura e infine l'accettazione del suo destino.
La seconda voce è quella della Natura, addormentata e risvegliata tragicamente dal trauma provato per la perdita dell'Albero, in un secondo momento ella ricorda che il sacrificio è parte del ciclo naturale e quindi conforta il suo figlio accompagnandolo sino al rogo; dopo l'evento la musica esprime la gioia che la Natura prova per il ritorno dei raccolti e dei frutti.
Gli Uomini saranno rappresentati nel loro lato animale, come parte della natura, evitando l'uso delle inquadrature classiche che la grammatica del cinema utilizza per raffigurare l'umano, ma ricercando inquadrature “sbagliate” utili a rappresentarli nella loro natura di esseri gregari e di massa, quindi con inquadrature molto strette o con campi larghi che mostrino la lunga fila di uomini in silhouette.
L'albero, al contrario, sarà umanizzato e reso protagonista del film con inquadrature regolari, simmetriche, che gli conferiscano maestosità e dignità.
I suoni saranno utilizzati in due modi particolari.
Il piano di ascolto oscillerà tra il sentire epidermico dell'Albero, con suoni offuscati e lavorati in modo da far sentire gli eventi attraverso le “orecchie” dell'Albero, e quello della Natura, per gli eventi esterni.
Gli eventi che coinvolgono direttamente l'albero saranno in fase, al contrario quelli esterni, come le parole umane, saranno leggermente fuori fase, ad indicare la differenza di linguaggio tra gli uomini e l'albero.
La colonna sonora sarà eseguita con due voci di flauto in sol.
La prima voce è quella dell'Albero, che in musica racconta lo sbigottimento, il dolore, la paura e infine l'accettazione del suo destino.
La seconda voce è quella della Natura, addormentata e risvegliata tragicamente dal trauma provato per la perdita dell'Albero, in un secondo momento ella ricorda che il sacrificio è parte del ciclo naturale e quindi conforta il suo figlio accompagnandolo sino al rogo; dopo l'evento la musica esprime la gioia che la Natura prova per il ritorno dei raccolti e dei frutti.
CAST AND CREDITS
màs
genre | documentary film
year | 2015
duration | 15'
director | Giorgio Affanni
cinematographer | Marco Ferri
editor | Corrado Iuvara
director assistant | Andrea Grasselli
editor assistant | Michela Marella
original compositions | Clementina Antonaci, Vanessa Sinigaglia
camera | Marco Ferri, Andrea Grasselli, Giovanni Vitale
sound design and audio mix | Riccardo Rossi
color correction | Gabriele Chiapparini
sound recordist | Nico Carreri, Giovanni Frezza, Alessandro Gaffuri
graphic design | Lorenzo Fantetti
ethnographic consultant | Manuel Schiavi
technical sponsor | AranCine
financial supports | Comune di Ponte Nossa, Soci del MAS, NossAntica, Lab80Film, Regione Lombardia - AESS Archivio di Etnografia e Storia Sociale
distribution | Lab80Film
production | OmVideo, Lab80Film
producers | Giorgio Affanni, Andrea Grasselli
genre | documentary film
year | 2015
duration | 15'
director | Giorgio Affanni
cinematographer | Marco Ferri
editor | Corrado Iuvara
director assistant | Andrea Grasselli
editor assistant | Michela Marella
original compositions | Clementina Antonaci, Vanessa Sinigaglia
camera | Marco Ferri, Andrea Grasselli, Giovanni Vitale
sound design and audio mix | Riccardo Rossi
color correction | Gabriele Chiapparini
sound recordist | Nico Carreri, Giovanni Frezza, Alessandro Gaffuri
graphic design | Lorenzo Fantetti
ethnographic consultant | Manuel Schiavi
technical sponsor | AranCine
financial supports | Comune di Ponte Nossa, Soci del MAS, NossAntica, Lab80Film, Regione Lombardia - AESS Archivio di Etnografia e Storia Sociale
distribution | Lab80Film
production | OmVideo, Lab80Film
producers | Giorgio Affanni, Andrea Grasselli