I RACCONTI DEL LAMBRO
In un vecchio magazzino vicino al fiume, sono attivi i preparativi della festa per chiamare la Befana. Enrico, fondatore del Comitato Cultura Alternativa per la salvaguardia dell'ambiente e per il diritto al mito-festa del bambino, sta costruendo grandi strutture (mostri, pupazzi, animali) in legno, plastica e carta che saranno posti nel greto del Lambro per creare un paesaggio fantastico. Ad aiutarlo ci sono bambini, amici, ex-tossici, santi bevitori e Bilal e Gonesh, due giovani migranti del Bangladesh: tutte persone interessate a conservare e far rivivere le leggende locali.
Premessa
La distanza fisica dell’uomo dall’ambiente ha come conseguenza l’abbandono delle tradizioni legate alla familiarità con la natura. A subire
un grave danno sono soprattutto le nuove generazioni che vengono sottomesse ad un colonialismo dell’immaginario e private della possibilità di attingere alle loro radici culturali naturali: i bambini moderni non vivono quasi
più esperienze legate alla terra ma sono soggetti ad un bombardamento di stimoli e influenze principalmente esito delle esigenze commerciali delle grandi aziende che hanno bisogno di creare una narrazione utile alla commercializzazione dei loro prodotti. Basti fare come esempio quello dell’uso di Babbo Natale effettuato dalla The Coca Cola Company, attraverso un processo di trasformazione del Santa Claus dei Lapponi in un dispensatore di doni al servizio del consumismo.
Parte I: RICERCA SUL CAMPO
LA SALVAGUARDIA DEL DIRITTO DEI BAMBINI AL MITO-FESTA >
In controtendenza a questa aridità e all’omologazione dell’immaginario infantile sono le
attività condotte da Enrico Mason e dalla Commissione Cultura Alternativa, che sottolineano
la necessità di tutelare il diritto al mito dei bambini. In particolare, il diritto ad avere paura di entità misteriose e a rielaborare tale paura in una confidenza che la possa superare, insegnando il tal modo al bambino a relazionarsi in modo positivo con le paure che potrà avere da adulto.
In tal senso, vale il confronto con le fiabe terrificanti raccolte dai fratelli Grimm, in cui spesso dei bambini incontrano degli esseri spaventosi e imparano a superare le loro paure e liberarsi, diventando in questo modo degli adulti equilibrati. La fiabe hanno sempre svolto un ruolo necessario come rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta. Nel mondo moderno, tuttavia, le fiabe non fanno più paura perché rispondono non più al criterio della crescita affettiva-spirituale del bambino, ma unicamente a quello di creare una familiarità necessaria a indirizzare scelte di acquisto.
LABORATORI PER L’INFANZIA E RI-POETICIZZAZIONE DEI LUOGHI >
I laboratori nelle scuole condotti da Mason e dagli operatori della C.C.A., hanno come finalità quella di riavvicinare i bambini al mondo della natura non solo dal punto di vista scientifico- naturalistico, ma in particolare da quello culturale e percettivo, attraverso la tutela del diritto del fanciullo ad un immaginario più poetico, legato ai piccoli e grandi miti locali. Alle attività in classe, dove vengono raccontati i personaggi fantastici e le loro caratteristiche, si collegano escursioni all’aperto (in montagna, nei boschi, sui fiumi) in modo da relazionare i bambini con gli spazi naturali a cui sono collegate le loro radici culturali e vitali. In tali “viaggi” nell’ambiente i bambini sono messi a contatto con i personaggi raccontati in classe, ad esempio l’Uomo Selvatico, che si lasciano intravedere nei momenti animativi del racconto, alimentando la loro sete di fiaba e di fantastico. Contemporaneamente il contatto visivo con tali esseri crea un rapporto di familiarità necessario al superamento delle paure. Inoltre, si operano, in sintonia con il luogo, delle situazioni creative che prevedono l’installazione di pavimentazioni (land art) e gestualità corporee come saluto-dono alla natura. Tali operazioni, effettuate nell’ambiente naturale, creano un legame importante tra i luoghi e i bambini, attraverso una educazione ambientale di tipo emozionale-percettivo che educa il bambino di oggi a diventare l’adulto rispettoso dell’ambiente di domani.
L’ARRIVO DELLA BEFANA E LA TEATRALIZZAZIONE SUL FIUME LAMBRO >
La Commissione Cultura Alternativa organizza ormai da trent’anni un evento che si potrebbe definire sia come una una teatralizzazione d’ambiente sia come la ripoeticizzazione e la sacralizzazione di un luogo. Ad Agliate, il greto del fiume Lambro, ogni 5 gennaio diventa per alcune ore il contesto in cui viene messo in scena l’arrivo della Befana. Il fiume viene animato con grandi installazioni, animali fantastici di dimensioni colossali, fuochi e migliaia di lanterne tenute in mano dai bambini per illuminare la notte.
In un luogo da lungo tempo strappato dall’uomo alla natura attraverso la costruzione del ponte, considerato in molte culture come un sopruso alle forze ctonie della terra, avviene, con un’azione collettiva, un rito riparatorio che ridà dignità ai luoghi naturali. La presenza di un grande numero di bambini in attesa dell’arrivo di un essere mitologico, la Befana, crea un rito che ai loro occhi dà realtà a tale personaggio e contribuisce ad alimentare il loro immaginario. La Befana prima spaventa con il buio dell’attesa nella notte e poi rassicura con il suo arrivo, la sua presenza concreta e con i doni per i piccini, doni che sono il segno concreto della sua esistenza.
LA VALLE DEL LAMBRO: SCENARIO DI GENTI, STORIE E MITI LUNGO IL FIUME >
Quando si parla di Brianza, la tendenza è generalizzare questo luogo come simbolo di industrializzazione, di lavoro duro, cemento, fabbrichette e capannoni. Il territorio naturale
della Brianza rimane un tesoro custodito e conosciuto dagli abitanti, affezionati a questo ambiente rigoglioso e affascinante. La Valle del Lambro sorprende i forestieri per la sua bellezza “selvaggia”, i suoi scorci ricchi di storia, per le sue genti, così radicate nel territorio,
vero e proprio patrimonio umano di vicende personali e collettive.
Le famiglie, le ville storiche, le aziende e le realtà artigiane vanno a comporre il grande acquarello umano e culturale della Valle, dove scorre il fiume che ancora oggi incanta
e lega le genti al proprio territorio.
Tra tradizione e innovazione la Brianza vede il ritorno di antichi valori e mestieri che si sposano perfettamente con le nuove tendenze volte alla riqualificazione, al rispetto e alla sostenibilità
di ambiente e territorio mantenendo la sua identità industriosa e innovativa. Ne sono esempio le piccole e medie aziende che hanno scelto la Valle come luogo di sviluppo e di eccellenza (Birrificio Menaresta, Panificio Longoni).
Attraverso i percorsi di Educativa Ambientale volti alla ri-poeticizzazione del territorio che la C.C.A. porta avanti insieme alle Istituzioni e alle genti della Valle, Andrea Grasselli e Giorgio Affanni intendono valorizzare, attraverso un film documentario, gli aspetti più affascinanti
e poetici di una Brianza che ha ancora molto da raccontare e che crede nell’educazione al legame affettivo con la propria terra come risorsa necessaria allo sviluppo umano e ambientale.
PERCHÉ UN DOCUMENTARIO? >
OmVideo, casa di produzione fondata dai registi Giorgio Affanni e Andrea Grasselli, si occupa di indagare il rapporto dell’uomo con la natura, con le sue radici culturali e a raccontare il presente della società. La storia dell’arrivo della Befana sul fiume Lambro e le attività di Enrico Mason e della Commissione Cultura Alternativa sono particolarmente interessanti agli occhi
dei registi perché con lungimiranza affrontano il problema delle perdita delle radici culturali, della tutela dell’ambiente e quindi del futuro della società a partire dall’infanzia. Non si limitano quindi a mettere un cerotto su una ferita ma a costruire gli adulti di domani educando i bambini di oggi, non con uno sterile insegnamento frontale, ma aiutandoli a sviluppare in autonomia una sensibilità verso la natura, verso le proprie radici culturali e il loro territorio.
È particolarmente importante raccontare una storia che parla contemporaneamente di resistenza e di attività concrete per la salvaguardia del futuro ambientale e spirituale delle nuove generazioni. Raccontarla con il mezzo del cinema permette di diffondere e condividere un messaggio fondamentale: la salute spirituale dei bambini è la salvezza concreta del futuro del pianeta.
“L’ambiente ispira l’arte, l’arte dà forma all’ambiente che la circonda. La valorizzazione
di questa relazione diventa decisiva per la salvaguardia di una civiltà e il benessere comune. Nell’ambito delle attività formative, la familiarità con immagini di qualità ed opere d’arte sensibilizza e potenzia nell’alunno le capacità creative, estetiche ed espressive, rafforza la preparazione culturale e contribuisce ad educarlo a una cittadinanza attiva e responsabile.
In questo modo l’alunno viene educato alla salvaguardia come alla conservazione del patrimonio artistico ed ambientale, a partire dal territorio di appartenenza. Questo consentirà all’alunno
di riconoscere ed apprezzare gli aspetti caratteristici del patrimonio ambientale sensibilizzandolo ai problemi legati alla sua tutela e conservazione.”
da: Linee guida per l’educazione ambientale 2016 – Ministero dell’Ambiente
Parte II: IL FILM SOGGETTO >
Enrico tiene dei laboratori nelle scuole elementari di un paese della Brianza. I bambini partecipano con interesse, perché Enrico racconta loro di personaggi fiabeschi, ma non quelli delle fiabe che si trovano nei libri; i personaggi di Enrico sono speciali, la loro casa è proprio vicino, vivono nei boschi, nel fiume e nelle montagne vicine alla scuola dei bambini; se si è abbastanza attenti si possono sentire e talvolta anche vedere. I bambini carichi di curiosità, vengono poi accompagnati in escursioni nell’ambiente (boschi, fiumi, sentieri) dove imparano a conoscere il loro territorio e la natura che li circonda. Qualcuno dei bambini dice persino di aver visto da lontano l’Uomo Selvatico che raccoglieva le more.
Intanto Enrico è anche al lavoro, in un vecchio magazzino vicino al fiume, per la preparazione della festa per chiamare la Befana. Enrico deve costruire grandi strutture (mostri, pupazzi, animali) in legno, plastica e carta che saranno posti nel greto del Lambro per creare un paesaggio fantastico. Ad aiutarlo ci sono amici, ragazzi, persone interessate a conservare e far rivivere le leggende locali. Ma non solo, con lui anche Bilal e Gonesh, due giovani migranti del Bangladesh che hanno il desiderio di trovare accoglienza e una nuova casa in Brianza.
I bambini attendono l’arrivo della Befana e il 5 di gennaio vanno ad aspettarla sul fiume Lambro, preparato a festa da Enrico e dai suoi amici. Ogni bimbo porta una lanterna per illuminare
la notte ed aiutare la Befana a trovare la strada lungo il fiume. L’attesa è grande, arriverà quest’anno la Befana? Porterà dei regali ai bambini che la stanno aspettando?
NOTE DI REGIA >
L’intenzione dei registi è quella di produrre un film che possa essere sia una storia narrativa, sia un documento di ricerca su un tema importante come quello dell’educazione ambientale e della poeticità dei bambini.
Si seguirà il percorso di conoscenza dei bimbi, la loro scoperta di un mondo fantastico a portata di mano, non nascosto nei libri o nello schermo della televisione ma facilmente accessibile nella natura fuori casa. Si racconterà anche l’elaborazione e la realizzazione delle scenografie per la teatralizzazione dell’arrivo della Befana, partecipando con i protagonisti alle motivazioni che li spingono a realizzare una messa in scena dal forte valore simbolico.
I registi vogliono creare un film che dia voce ai protagonisti, in primis i bambini, che esplori la realtà con i loro occhi, in modo da creare un prodotto che possa essere fruito su più livelli di approfondimento, sia dai bambini, sia dai loro genitori, sia da insegnanti ed educatori.
La presenza di un notevole materiale di repertorio a disposizione, potrà essere utilizzato per raccontare alcune situazioni del film.
Curricula
GIORGIO AFFANNI - archeologo, videomaker e documentarista >
Nato a Parma, vive e lavora a Bologna. Da diversi anni si dedica allo studio delle civiltà antiche; è archeologo, specializzato in Vicino Oriente Antico dove ha svolto numerosi scavi in differenti paesi. Ha insegnato Archeologia Fenicio-Punica all’Università di Torino. È documentarista con un particolare interesse alla divulgazione, attraverso il mezzo di comunicazione dell’audiovisivo, dell’archeologia, della storia e dei temi sociali.
ANDREA GRASSELLI - videomaker e documentarista >
Nato a Brescia, lavora tra Brescia, Milano e Torino nel reparto Macchina da presa in progetti cinematografici, pubblicitari e documentaristici di carattere nazionale; collabora con alcuni dei principali esponenti del cinema italiano ed internazionale contemporaneo.
Parallelamente produce e dirige progetti di documentari, videoarte, web e new media attraverso OmVideo. Inoltre conduce laboratori sui linguaggi audio-visivi, nelle scuole e nelle associazioni culturali.
OMVIDEO - Produzione di documentari e audiovisivi >
OmVideo è particolarmente interessata al rapporto dell’uomo con la natura, con le sue radici culturali e ad indagare il presente della società.
Tra i principali progetti prodotti, il documentario Il Vortice Fuori ha partecipato ai festival: CinemAmbiente, Marcarolo Film Festival, Corto e Fieno - Festival del Cinema Rurale, Clorofilla Film Festival, Il Grande Sentiero, Versus Festival, CinEtica Torino, Food Film Fest, Sandalia Sustainability Film Festival; vincendo il premio: Food Film Fest: 1° Premio (Categoria Progetto ERG).
Tra gli altri progetti realizzati spiccano la web-serie in tre puntate ZEUS! - la web-serie mutante e il documentario Màs - il Sacrificio della Montagna.
Inoltre, sono stati prodotti i documentari Qualcuno diceva: lasciateli dormire, Tell-Afis - tra Terra e Vento e Centri di Confine.
sito web: omvideo.weebly.com
Curricula
ENRICO MASON - docente, formatore e land artist >
Nasce a Noale (Ve) nel 1944. Si trasferisce in Brianza ancora bambino, la cultura popolare veneta e la condizione di migrante sarà parte integrante nello sviluppo del suo lavoro. Partecipa alle lotte sociali dei movimenti operai, politici e ambientali degli anni ’70 sviluppando la metodologia della comunicazione creativa a fianco del poeta Felice Viganò.
È presidente fondatore Associazione Commissione Cultura Alternativa e svolge la professione
di docente artistico e di formatore per animatori socio culturali. Coordina laboratori nazionali
e internazionali di animazione creativa per interventi di sostegno culturale e pedagogico sul disagio ambientale e sociale di un territorio. Da trent’anni è ideatore e coordinatore, insieme alle genti della Valle del Lambro, del laboratorio Befana Sul Lambro, teatralizzazione del Mito popolare della Befana, volta alla ri-poeticizzazione del fiume e alla promozione del diritto del bambino al mito e alla festa.
C.C.A. (COMMISSIONE CULTURA ALTERNATIVA) >
Nasce nel 1976 e si costituisce come associazione culturale nel 1991, coordinata e diretta da Enrico Mason, realizza laboratori e animazioni socio-culturali e ambientali. Svolge ormai da quarant’anni attività di formazione per insegnanti, educatori e animatori socio-culturali, per volontari ed operatori del tempo libero. Progetta e conduce laboratori e animazioni nel campo dell’educazione creativa ambientale, e laboratori creativi per la prevenzione del disagio sociale e culturale. Porta avanti progetti di valorizzazione e studio dei miti e riti popolari per la ri-poeticizzazione del territorio e della cultura.
Da trent’anni organizza l’iniziativa Befana sul Lambro, teatralizzazione ambientale per la salvaguardia del diritto dell’infanzia al mito e alla festa, supportata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Monza e Brianza, comuni limitrofi e dagli enti Emergency, Unicef MB, Commissione Europea, Abio Mb, Parco Regionale Valle Lambro, Legambiente Lombardia.