incant
l'ASTA DELLE STATUE
-the statues auction-
documentary in progress
Il passaggio dell’uomo sulla terra è caratterizzato anche
dalle sue pratiche, a primo avviso inspiegabili:
rituali, usi e costumi sono l’espressione della
psiche individuale delle persone e delle relazioni comunitarie.
dalle sue pratiche, a primo avviso inspiegabili:
rituali, usi e costumi sono l’espressione della
psiche individuale delle persone e delle relazioni comunitarie.
La storia della cultura umana è una storia di colonizzazioni, in primo luogo di spazi naturali: l’uomo impone la sua visione e il suo credo; l’uomo partecipa al ciclo naturale dell’esistenza, modificandolo e trasformandolo; l’uomo lascia un segno pesante del suo passaggio. Passaggio che solamente la forza inesorabile del tempo potrà cancellare.
Ascoltando, con umane orecchie, un posto quasi incontaminato dall’uomo e dove forse presto tornerà ad essere abbandonato dall’uomo, si crea un cortocircuito in cui l’uomo perde i suoi punti di riferimento abituali e quotidiani della sua società e comunità; così facendo però può tentare di ritrovare e rinnovare il contatto ancestrale con i primitivi elementi naturali.
Nel giorno della festa di S.Anna tutti gli anni, a fine Luglio, ad Incudine, Comune dell’Alta Valle Camonica in provincia di Brescia, si festeggia il rituale dell’asta al Santuario di S.Vito e S.Anna, posto ad un altitudine di 1900 mt sul livello del mare.
Questo rituale è caratterizzato da un asta (INCANT) che avviene tra due squadre, una femminile ed una maschile, che gareggiano con donazioni economiche per aggiudicarsi la vittoria. La questua, che avviene durante la giornata della festa tra le persone presenti alla ricorrenza, è caratterizzata da una prima fase con un asta progressiva al rialzo, poi a conclusione della prima fase con una donazione segreta.
Chi vince la sfida, cioè chi dona di più, ha l’onore, e l’onere, di portare in processione la statua di S.Anna, la nonna di Gesù. Chi invece perde, porta la statua di S.Vito, il giovane martire. La processione che così si genera, che ricorda le processioni del Sud Italia in una cornice da Alta Montagna, percorre il territorio limitrofo al Santuario.
Prima dei falò, a fine giornata, i pellegrini dopo aver baciato le reliquie del santo e aver deposto l’elemosina nel lenzuolo steso dai due clerici, lascia S.Vito e ritorna con un mazzo di fronde, mughi e rododendri benedetti toccando la statua di S.Anna e con una manciata di scaglie di granito da gettare nel fuoco, verso il fondo valle, in lunghe file nere tra il verde.
Ascoltando, con umane orecchie, un posto quasi incontaminato dall’uomo e dove forse presto tornerà ad essere abbandonato dall’uomo, si crea un cortocircuito in cui l’uomo perde i suoi punti di riferimento abituali e quotidiani della sua società e comunità; così facendo però può tentare di ritrovare e rinnovare il contatto ancestrale con i primitivi elementi naturali.
Nel giorno della festa di S.Anna tutti gli anni, a fine Luglio, ad Incudine, Comune dell’Alta Valle Camonica in provincia di Brescia, si festeggia il rituale dell’asta al Santuario di S.Vito e S.Anna, posto ad un altitudine di 1900 mt sul livello del mare.
Questo rituale è caratterizzato da un asta (INCANT) che avviene tra due squadre, una femminile ed una maschile, che gareggiano con donazioni economiche per aggiudicarsi la vittoria. La questua, che avviene durante la giornata della festa tra le persone presenti alla ricorrenza, è caratterizzata da una prima fase con un asta progressiva al rialzo, poi a conclusione della prima fase con una donazione segreta.
Chi vince la sfida, cioè chi dona di più, ha l’onore, e l’onere, di portare in processione la statua di S.Anna, la nonna di Gesù. Chi invece perde, porta la statua di S.Vito, il giovane martire. La processione che così si genera, che ricorda le processioni del Sud Italia in una cornice da Alta Montagna, percorre il territorio limitrofo al Santuario.
Prima dei falò, a fine giornata, i pellegrini dopo aver baciato le reliquie del santo e aver deposto l’elemosina nel lenzuolo steso dai due clerici, lascia S.Vito e ritorna con un mazzo di fronde, mughi e rododendri benedetti toccando la statua di S.Anna e con una manciata di scaglie di granito da gettare nel fuoco, verso il fondo valle, in lunghe file nere tra il verde.